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La Risoluzione: La risalita capillare

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Le murature asciutte migliorano la qualità dell’abitare e del benessere quotidiano : giorno dopo giorno si noteranno i benefici, anche economici!!!

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un metodo sicuro, ecologico, garantito e …. risolutivo !!

Problemi 9  Problemi 10  Problema 11  Problemi 9

Risoluzione del problema: Il metodo"Rossi Risanamenti"

La presenza nel terreno di fondazione di sostanze organiche, trasportate nelle murature portanti dall’acqua di risalita capillare, dà origine, assieme al calcio contenuto nelle stesse, alla formazione di sali nitrati o nitriti.

Questo “salnitro”, è l’origine della disgregazione meccanica degli affreschi, delle pietre di rivestimento e di ornamento, degli altari in marmo e gesso, dei laterizi e degli intonaci ivi presenti sui paramenti murari.


Nelle chiese, il fenomeno è spesso originato dalla presenza di antiche sepolture che tradizionalmente venivano inumate all’interno.
In campagna la vicinanza di stalle e di edifici per l’allevamento a stabulazione fissa o meno, assieme all’utilizzo dei fertilizzanti agricoli, provoca le medesime problematiche sulla parte bassa di tutte le murature.


Questo effetto rovinoso del sale, può aumentare se la muratura è, oppure è stata, a contatto con fonti di sali a tendenza igroscopica, quali il nitrato, il cloruro ed i solfati, come può avvenire, per esempio, in luoghi utilizzati per il deposito di concime naturale (stalle) o artificiale (depositi e magazzini).

           

La presenza di sali accumulati nei muri di vecchie costruzioni, comporta il fenomeno osmotico di attrazione dell’acqua, alla quale si aggiunge la forza capillare dell’umidità ascensionale pura.


Tutti i muri tradizionali a diretto contatto con il suolo umido, sono soggetti al fenomeno della risalita capillare, sia se sono costituiti da pietra tenera e porosa sia da blocchetti di materiale poco poroso ( cls, marmo, calcare, porfido, ecc.). In questo caso è la malta da costruzione che serve da mezzo di propagazione.


La bonifica di un alloggio in fase di ristrutturazione, situato al piano terra, che prevede un consistente vespaio di drenaggio aerato al di sotto del pavimento, implica sicuramente un trattamento nelle murature, interne ed esterne, con la creazione di una barriera che si opponga alla risalita capillare dell’umidità.


E’ impensabile risolvere il problema della risalita capillare nelle murature adottando solo i seguenti metodi: creazione di vespaio aerato, ripristino con intonaci aeranti, intercapedini o rivestimenti, zoccolatura esterna in pietra. Questi metodi devono essere supportati ed implementati da un efficace sbarramento dell’umidità alla base delle murature.


E’ quindi molto importante rendersi conto che il problema della risalita capillare nelle murature dei fabbricati esistenti ammalorati e con un determinato tasso di umidità, non si risolve solo con gli accorgimenti tecnico-costruttivi sopra menzionati, ma anche, e soprattutto, con l’approntamento di barriere chimiche mediante un intervento risolutivo, qual’è il sistema Rossi Risanamenti.


Gli accorgimenti tecnico-costruttivi sopra menzionati applicati da soli alle strutture, senza un’adeguata barriera chimica, oltre che non diminuire, aumentano il grado di umidità nelle murature!!!

Tecniche di intervento per la creazione della barriera chimica

L’intervento di deumidificazione Rossi Risanamenti, è caratterizzato da cinque aspetti fondamentali, quali :

La pressione: operando su materiali che hanno assorbito acqua, è determinante utilizzare una specifica pressione per ottenere una completa ed uniforme distribuzione del formulato nelle murature.

I manometri di controllo della diffusione dei formulati: manometri disposti sulle apparecchiature di iniezione, segnalano eventuali cavità presenti all’interno dei paramenti murari, consentendo di effettuare le opportune variazioni per il controllo della diffusione dei formulati liquidi.

I manometri forniscono indicazioni molto utili durante il lavoro: un aumento improvviso di pressione è indizio di una certa resistenza alla penetrazione della miscela, dovuta ad un materiale troppo compatto; un incremento costante e continuo indica l’approssimarsi della fine del trattamento; la caduta improvvisa dei valori avverte l’operatore della presenza di cavità e discontinuità nella muratura, con una dispersione verso parti molto permeabili, a discapito della propagazione lungo il reticolo capillare.
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L’approccio tecnologico: la barriera chimica viene eseguita mediante iniezioni di composti chimici (resine silossaniche) che abbassano la pressione superficiale delle pareti dei pori presenti nella struttura dei materiali e, attraverso un semplice meccanismo fisico, inibiscono la risalita capillare dell’acqua dalla zona fondale.
Il procedimento è attuato attraverso una serie di fori per l’iniezione dei formulati, praticati nel muro e distanziati tra loro in modo da formare un livello idrorepellente il più possibile vicino alla base della struttura.
Le operazioni di preparazione del paramento e dei fori, assieme alle modalità di iniezione, andranno pianificate in modo accurato e solo dopo aver effettuato una ispezione preliminare sulla situazione globale e sulla specificità del problema : ogni intervento è un caso a sé, poiché troppi parametri influenzano il tipo di approccio tecnologico.

Le caratteristiche dei formulati: le resine impiegate per impedire la risalita capillare di acqua, devono possedere diverse qualità, tra le quali la piena sicurezza nell’impiego e la non tossicità sia per gli operatori che, nella successiva fase all’applicazione, per chi vive e lavora negli ambienti interni. Le sostanze utilizzate sono derivati organici del silicio, come i silani ed i silossani.
Tutti i composti risultano inerti nei confronti del supporto da iniettare, né danno luogo alla formazione di composti aggressivi secondari e non producono mutamenti di colore nei paramenti murari, tanto al momento della reticolazione della resina e del suo asciugamento, quanto dopo i lunghi tempi di esposizione agli agenti atmosferici. Per agire con efficacia e rendere idrorepellente, ed al contempo traspirante, la sezione di base del fabbricato, i formulati devono rivestire i micropori e le minute cavità della muratura, senza intasarli e ridurre la naturale traspirabilità della parete. Questa condizione si ottiene con prodotti connotati da un’elevata fluidità e da un basso peso molecolare che permette ai formulati di penetrare in profondità e soprattutto di distribuirsi in modo uniforme e per un ampio raggio attorno ai punti di immissione. I pori, resi idrorepellenti e non più umettabili dall’acqua adescata a livello delle fondazioni, rimangono aperti e, grazie alla pressoché immutata traspirabilità, danno inizio al processo di asciugamento della muratura senza che l’umidità interstiziale smaltita sia rimpiazzata da altra acqua proveniente dal basso.
I due formulati che la Ditta privilegia nei lavori di deumidificazione, consistono in un concentrato silicizzante liquido che agisce in profondità, in base acquosa ed iniettato con pompa a bassa pressione; l’altro prodotto è una crema speciale a base di silano/silossano in forma emulsione che agisce più lentamente e dalla superficie, iniettato con pompa a mano.
La quantità di formulato liquido necessaria alla formazione della barriera chimica, è determinata dalla capacità di assorbimento della muratura, che, di norma calcolata al mq. di sezione di muratura trattata, è di 15¸ 20 litri per il calcestruzzo, di 25 ¸ 30 litri per i mattoni pieni e/o semipieni e superiore ai 30 litri per il tufo e per il laterizio alveolato (tipo Poroton).

Le regole di intervento
La procedura di intervento si caratterizza : Per quanto attiene al primo punto, la casistica più ricorrente è la seguente:

Muratura in mattoni pieni o semipieni, spessore cm.60, intervento su di un lato:
si eseguirà una singola fila di perforazioni ad un’altezza di circa cm. 10 dal piano di campagna, inclinate di circa 20° e per una profondità pari ai 2/3 dello spessore della muratura. Il diametro dei fori sarà di mm.14¸ 16, la loro distribuzione dovrà essere effettuata, sulla linea, secondo un modulo lineare con interasse di circa cm. 15. Alla perforazione dovrà seguire l’iniezione : posizionando l’iniettore all’entrata del foro ed utilizzando la cavità quale camera di distribuzione, si inietterà il formulato sino alla saturazione di questa porzione di muratura.

Muratura in mattoni pieni o semipieni, spessore superiore ai cm.60:
i primi 50cm. di spessore verranno trattati come sopra descritto; quindi, operando da un solo lato ed utilizzando i fori precedenti, si riprenderanno le perforazioni per interessare la parte di muratura in eccesso a cui farà seguito una seconda iniezione di formulato. Per murature superiori ai cm.130, si dovrà aumentare il diametro dei fori e, comunque, intervenire in modo analogo su ambedue i lati della muratura.

Muratura mista in pietrame e ciottoli:
si interviene come per le murature in mattoni pieni, posizionando le perforazioni in corrispondenza dei giunti di allettamento più bassi e riducendo sensibilmente la pressione di iniezione del formulato.

Muratura a sacco:
intendendosi per muratura a sacco quella composta da due muri esterni con lo spazio interno riempito di materiale di riporto, si eseguirà, in aggiunta alla normale barriera nei muri esterni di contenimento, anche l’impregnazione del materiale interno di riporto.

Muratura in forati:
trattandosi di paramento prevalentemente cavo, verrà utilizzato un formulato specifico da iniettarsi in corrispondenza dei giunti orizzontali di malta, che in genere sono più porosi.

 Muratura in tufo:
si interverrà direttamente sul materiale, tenendo conto del suo elevato gradiente di assorbimento.

Muratura in laterizio alveolato (tipo Poroton):
l’intervento risulta essere analogo a quello condotto per le murature in tufo, essendo il materiale estremamente poroso e con notevoli vuoti costruttivi interni.

Parete in calcestruzzo, sia armato che non armato:
trattandosi di materiale relativamente omogeneo, sarà sufficiente intervenire con una sola linea continua di applicazione e da un solo lato, sempre se lo spessore della struttura non supera i 60cm. . Le perforazioni ai 3/4 dello spessore, avranno un interasse di circa 10¸ 12 cm., l’iniezione sarà eseguita ad una pressione superiore alle 2 atm.

Muratura in pietrame da cava e/o sasso di fiume:
si interverrà analogamente alla parete in calcestruzzo, sia armato che non armato.

Lavoro di finitura sulle pareti trattate
A completamento della realizzazione della barriera chimica effettuata, necessitano almeno quattro fasi di finitura, che devono susseguirsi rigorosamente in un ordine ben definito, ossia:  L’azione idrorepellente dei composti di barriera, inizia già dopo poche ore, oppure dopo un periodo più o meno lungo necessario al compimento di tutte le reazioni chimiche indispensabili per la completa reticolazione del formulato.

Dopo questo tempo, si possono chiudere i fori di iniezione con una malta o resina antiritiro (ossia a basso modulo elastico), compatibile con il tipo di muratura e con il formulato impiegato nell’intervento.

La deumidificazione completa della struttura, al di sopra della barriera chimica, avviene in tempi molto lunghi : come ordine di grandezza possiamo considerare e stimare un centimetro di spessore al mese.

Anche con una buona ventilazione, un’insolazione quasi continua e su spessori non elevati, il tempo necessario a smaltire l’umidità residua può risultare di diversi mesi e durante questo periodo è auspicabile (per una buona riuscita dell’intervento) che sui paramenti murari compaiano efflorescenze saline (dette “di spurgo”), veicolate dall’acqua che migra dal centro verso la periferia della parete.

La rimozione degli intonaci ammalorati, deve avvenire solo dopo la realizzazione della barriera chimica, poiché per tale procedura i suddetti intonaci funzionano da struttura di contenimento della spinta derivante dall’iniezione a bassa pressione del formulato liquido.

La quota di rimozione degli stessi, deve posizionarsi ad almeno 50cm. sopra il visibile fronte di ammaloramento, poiché internamente allo spessore della muratura, la quota di risalita dell’umidità è maggiore di quella visibile sui paramenti esterni.

La pulitura del paramento murario, avviene con l’uso di soluzioni acide antisale, date a pennello o a spruzzo; se l’entità dei sali è cospicua, con anche presenza di forti croste saline, occorre impiegare adeguati materiali desalinizzanti, applicati in pasta di cellulosa e lattice: consistono in impacchi per l’estrazione dei sali (trattamento antisale).

L’uso di intonaci di ripristino, sarà indirizzato in base a due concetti : intonaci deumidificanti macroporosi (se si vuole ripristinare già da subito il paramento murario e quindi “assorbire” il grado in eccesso di umidità), oppure intonaci tradizionali a base calce (se si attende il completo prosciugamento della muratura).

Vantaggi del procedimento Rossi Risanamenti
 Il procedimento adotta una tecnica di iniezione particolare, tecnologica ed innovativa, in grado di risolvere definitivamente il problema della risalita capillare dell’umidità, della conseguente risalita salina e delle consequenziali efflorescenze, del degrado dei leganti e dei materiali da costruzione, indirizzandosi verso l’effettivo consolidamento delle malte leganti gli stessi laterizi.

Inoltre, il procedimento Rossi Risanamenti è idoneo a risolvere il problema della risalita capillare senza creare disagi abitativi all’utenza e senza creare danni irreversibili, poiché, a trattamento eseguito e dopo aver ricostituito lo strato di intonaco, ove serva, non rimane traccia alcuna, non permangono aloni e macchie, non si crea polvere nell’ambiente, non si creano odori né vapori tossici (il soluto è atossico ed il solvente è l’acqua) dannosi per gli esseri umani, non provoca danneggiamenti a intonaci, pavimenti, stoffe, affreschi, stucchi e decori, ornamenti in marmo, arredamenti; è eseguibile in qualsiasi stagione dell’anno; non richiede alcuna opera di manutenzione nel tempo e non è soggetto ad alcun rischio di sradicamento accidentale; nel caso di interventi su opere storiche e monumentali, si opera nel completo rispetto dei vincoli imposti dal Ministero dei Beni Culturali e dalle Sopraintendenze delle Belle Arti, poiché è nulla qualsiasi azione degradante nei confronti dei supporti materici.



Voce di capitolato

“Fornitura con posa in opera, a mezzo di iniezione con pompa a bassa pressione, di miscele di resine ultrafini silossaniche speciali in soluzione acquosa ed in crema gelatinosa, per la deumidificazione ed il risanamento delle murature, allo scopo di neutralizzare la risalita capillare dell’umidità nelle murature stesse.

Esecuzione di una o più linee di foratura, con la realizzazione di fori ciechi (prefori), di diametro nominale pari a 14¸ 16 mm., eseguiti con interasse di 12¸ 15 cm. sulla linea, alla base della muratura e per una profondità di foratura pari a circa i 3/4 dello spessore.

Dovrà seguire la chiusura dei fori con l’impiego di malte o resine a basso modulo elastico, nonché la scrostatura degli intonaci ammalorati, la pulizia e desalinizzazione dei paramenti murari, la realizzazione di idonei intonaci deumidificanti macroporosi aeranti. Interventi su muratura spessore minimo cm.12.

Ml. per cm. di spessore della muratura …………………………………………………………….………… €/ml/cm.”

Assistenza operativa
Il processo di deumidificazione e risanamento murale, verrà eseguito solo da personale altamente specializzato, impiegando idonee strumentazioni e materiale tecnologicamente performante.

Inoltre, si è in grado di determinare e monitorare l’esatto evolversi del grado di umidità, utilizzando strumenti speciali, quali la camera termografica ad infrarossi e l’umidimetro.

A richiesta, vengono eseguiti sopralluoghi gratuiti e redatti preventivi di spesa non impegnativi, completi di modalità economiche e tecnico-operative, mirati ad ogni singolo caso di intervento.

Inoltre, la Ditta è in grado di fornire qualsiasi supporto tecnico ed amministrativo, collaborando con uno Studio di Ingegneria, che potrà seguire il cliente in ogni fase del processo, sia preventivamente, sia durante che post-intervento.

Assicurazioni e garanzie
Gli interventi di deumidificazione e risanamento eseguiti dalla Rossi Risanamenti Carpe Diem s.a.s., sono coperti da Polizza Assicurativa R.C. postuma anche per danni a terzi, riconducibili a responsabilità della Ditta, a seguito di rotture accidentali, durante il corso dei lavori, ivi inclusa l’errata esecuzione dei lavori.

La Ditta garantisce la realizzazione delle opere secondo la migliore tecnica di applicazione, nell’osservanza di leggi e regolamenti in vigore.